Era il 24 dicembre, giorno della vigilia di Natale, quando le mie orecchie hanno udito e percepito questa semplice frase come una dolce melodia. Ho atteso tanto questo giorno e mai avevo immaginato quello che si potesse provare. Dopo la notizia, sono entrato in uno stato quasi di confusione, un mix di sensazioni indescrivibili. Per qualche istante sono rimasto come bloccato, ma dopo aver realizzato la notizia, ho semplicemente risposto… “Sono già pronto per andare”. Così è stato. Durante il viaggio in aereo, ero impaziente, quasi sembrava che il volo non terminasse mai, avevo fretta di ritornare a respirare gli odori della mia terra, osservare e ascoltare il frangersi delle onde sulla battigia che tanto mi hanno tenuto compagnia nella mia immaginazione durante questa lunga assenza coatta, dalla mia splendida Sicilia. Al mio ritorno al paese, ho notato subito che tutto era stravolto, totalmente cambiato da quello che custodivo nei miei ricordi, ma quando vivi in un luogo a lungo, è normale, ma i sapori, i colori del paesaggio, i suoni ecc…, che porto sempre nella mia valigia, sono rimasti invariati nel tempo. Oltre al tempo trascorso con la famiglia, con gli amici e i parenti, ho trascorso le giornate in un continuo scrutare, incuriosito di tutto, mi sentivo quasi un bambino. Ho avvertito in me una rinascita! Ho scattato molte fotografie dei posti a me cari, così per dare un’occhiata mentre sto a Torino, ma non potrà mai valere nessuna foto la sensazione di piena libertà che ho provato ogni volta che osservavo, dalla veranda di casa, quell’orizzonte ampio e senza punti di riferimento, in cui solo il sole fa da limite a quel magnifico infinito.