L’augurio è quello di vivere “Un’estate da sogno”, sia per chi resterà a casa, sia per chi potrà raggiungere le mete desiderate tutto l’anno, un po’ come “succederà ai nostri redattori”.
Da sempre l’estate, riferita al carcere, porta con sé sofferenze e criticità esasperate, e questo 2024 non sembra fare eccezione (si veda il numero di agosto della rivista Letter@21).
Allora, provare a pensare ad un’estate da sogno, sapendo che oltre 60.000 persone la passeranno private della libertà può diventare un’occasione per riflettere sulla detenzione da un’altra prospettiva.
Perché il carcere è lo specchio della società, abitata da persone e non da reati. Persone che come tali, come noi, in estate avrebbero voglia di “staccare” dalla routine, di passare il tempo con i propri cari, i propri affetti e con le proprie emozioni. Solo che per chi è recluso anche sognare può diventare complicato, ed il presente ed il futuro rimanere, per molti, ancorato al passato o meglio al ricordo del passato.
Questo breve e-book che vi proponiamo nasce infatti dalle suggestioni della redazione esterna e di quella interna alla Casa Circondariale di Torino della cooperativa Eta Beta, scaturite a partire dal titolo.
E questa volta i ruoli si sono invertiti: il “fuori” ha provato a immaginare il “dentro” per dare il là, il resto lo ha fatto il “dentro” provando a trasportarsi con le parole “fuori”.
Un mondo esterno che diventa semplice e “normale” come la voglia di tornare da turisti in luoghi conosciuti in un tempo lontano, per ritrovare emozioni, persone, sentimenti e situazioni, nelle quali è impossibile non riconoscersi.
Così è per lo straniamento che pervade l’incontro con il sud del nord e viceversa, oppure la sorpresa nella scoperta di nuove amicizie, per la riuscita di un sogno, o ancora nella conoscenza di colori, gusti, profumi e orizzonti inediti.
Parole che ci risultano molto “vicine” anche se chi le ha scritte è lontano.