“Una dieci giorni di eventi” che in un batter d’occhio ha visto di tutto: ricorrenze mai vissute, emozioni sconosciute e una serie di incontri che hanno portato fiducia e hanno fatto crescere l’autostima come non mai.
Sono le emozioni di chi riavvolge il film di una licenza premio di 10 giorni, vissuta dopo quasi 7 anni di lontananza forzata dalla propria città natale.
L’aria di casa è densa di ricordi e per riviverli è bastato poco: i km che separano l’aeroporto Falcone Borsellino dal centro di Palermo sono stati un continuo “Ma qui prima c’era questo!”, “E qui quello!”.
Ed ancora, la rete tramviaria attraversata da mezzi super tecnologici, le sopra elevate pedonali e i sensi di marcia invertiti, oltreché le nuove realtà commerciali circondate dal solito chiassoso traffico automobilistico.
L’incontro a sorpresa con i familiari, nessuno sapeva della “gentile concessione”, poi, ha stravolto gli equilibri di una quotidianità che sembrava essere rassegnata a pensieri più prosaici.
Momenti unici, forse indimenticabili, conditi da esultanze lunghe e rumorose da far restare afoni anche i più abili venditori ambulanti.
La novità più esclusiva però, è stata caratterizzata dal fatto di poter vivere l’esperienza della paternità in maniera diretta: poter accompagnare la propria prole a scuola, o seguirla nelle attività quotidiane è stata una sensazione incondizionata, una di quelle dove la ragione non ha luogo. Ma che alla fine è stata ricambiata da un affetto speciale che ha gratificato l’impegno intenso e reso più piacevole un soggiorno che ha intrecciato i sentimenti di un’intera famiglia.
(G. M.)
Foto in apertura: baltic sea by Joachim_Marian_Winkler @pixabay - CCO Public Domain