Il 19 maggio 2017, presso il Castel Nuovo-Maschio Angioino di Napoli, Bambinisenzasbarre e Children of Prisioners Europe (Cope), organizzano la conferenza internazionale “Figli dei genitori detenuti”.
Un modo diverso per raccontare il carcere, non attraverso i volti o la presenza dei detenuti, ma tramite manufatti realizzati dagli stessi. Due mostre per narrare le storie di persone private della libertà in maniera delicata e lontana dagli aspetti pruriginosi legati al carcere, sino al 3 maggio presso l’URP del Consiglio regionale del Piemonte a Torino.
È una storia complicata, ma con un lieto fine che non è ancora finito. Un’esperienza intima e appassionata, che accomuna alchimia, famiglia ed equilibrio, e trasforma la nostalgia in aspettativa.
Finalmente, dopo anni di richieste, ultime delle quali quella del Garante Nazionale nel suo rapporto al Parlamento, una circolare del D. A. P. del Ministero della Giustizia manda in soffitta dodici aberranti termini usati esclusivamente in carcere per sostituirli con altri appartenenti al mondo “esterno”.
A fine marzo ha preso il via, con la programmazione di un incontro di due ore settimanali la “Clinica legale” presso il Padiglione E della Casa Circondariale di Torino “Lorusso e Cutugno”. A interessare non solo il carcere di Torino è invece la realizzazione della “Guida ai diritti”.
A dodici mesi dall’insediamento del Garante nazionale delle persone private della libertà, è lo stesso Mauro Palma insieme al proprio staff a dare uno sguardo d’insieme, illustrando al Parlamento l’attività svolta e quanto riscontrato. Un anno per dare vita a un sistema di prevenzione di possibili violazione dei diritti in tutti quei luoghi dove le persone siano private della libertà in cui tale libertà sia pesantemente attenuata. Dalle visite nei vari Istituti agli incontri con i Garanti regionali e comunali emergono così un insieme di raccomandazioni e suggerimenti tesi a sviluppare un modello di diritto di tipo inclusivo, capace di regolare sistemi complessi e prevenire conflitti.