Fino a poco tempo fa, è recente una circolare del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia il gergo “carcerario”, anche istituzionale, viveva una sorte di confine con quello reale e del fuori. Un esempio per tutti la domandina. Il famigerato Modulo 393, utilizzato per richieste di autorizzazione che riguardano la quotidianità delle persone private della libertà e non attinenti alla sicurezza.
Da fine marzo così gli “ospiti” del Padiglione E del carcere di Torino potranno compilare il modulo di richiesta anche per usufruire di un nuovo servizio, organizzato e gestito dagli studenti della clinica legale “Carcere e diritti 1” del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Torino. Gli stessi studenti saranno disponibili il giovedì ad approfondire dubbi giuridici relativi al reinserimento, con tutti i detenuti che ne faranno richiesta. Gli approfondimenti sollecitati riceveranno risposta - che non costituisce parere legale - successivamente all’incontro, dopo l’esamina e lo studio dei quesiti posti.
Di interesse più ampio coinvolgendo diverse carceri piemontesi in fase di stesura la “Guida ai diritti. Orientarsi tra norme e pratiche penitenziarie”, scaricabile gratuitamente online sul sito del Museo della Memoria carceraria in versione PDF in lingua italiana e inglese.
Un agile volume redatto anch’esso dagli studenti delle Cliniche legali del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Torino, coordinati da docenti e tutors, nell’ambito di un progetto finanziato dalla Fondazione CRT. Consigli pratici e informazioni comprensibili, inerenti i testi normativi che regolano la vita di tutti i giorni all’interno di un carcere. Frutto del dialogo tra studenti e gruppi di detenuti per promuovere l’accesso ai diritti delle persone private della libertà e di una scelta stilistica precisa. L’utilizzo di un vocabolario non tecnico oltremisura, ma altrettanto non conciliante al gergo carcerario, nel tentativo di superare i processi di infantilizzazione propri alle istituzioni totali.
Un ulteriore strumento che indica la necessità di abbattere le porte sbarrate che si incontrano nel trovare e dare informazioni inerenti il carcere. Implementando e arricchendo quanto sinora prodotto su questi temi, come nel caso di ZEROMANDATE che inoltre presenta una panoramica delle opportunità presenti nel territorio torinese per chi esce dal carcere, per chi ha avuto problemi di giustizia e per i loro famigliari.
“Guida ai diritti. Orientarsi tra norme e pratiche”; 91 pgg; ITA, ENG; PDF.
Editing: laboratorio Stampatingalera - Casa di reclusione di Saluzzo
Stampa e rilegatura: tipografia Casa circondariale di Ivrea
(G. B.)