Chef Sopravvitto, (AA.VV), un libro che si propone l’obbiettivo di raccontare il carcere da un punto di vista inedito. Un libro nato all’interno della Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino, dove i quattro protagonisti attraverso le difficoltà di un luogo che non conoscono, e che a tratti forse neppure comprendono, riescono a creare legami.
Uno degli esempi più calzanti su come “luogo” sia un concetto concreto, facilmente designabile e definibile, è proprio quello del carcere.
Il carcere in tempo di coronavirus. Un tempo difficile e inaspettato, questo. Un tempo in cui i limiti delle scelte politiche si sentono e si vedono senza ombre: spesso abbiamo scritto del sovraffollamento, tanto da risultare noiosi a noi stessi, spesso abbiamo scritto della necessità di una riforma che vada verso il reinserimento il prima possibile, ma quasi nulla cambia, lentamente tutto peggiora in ossequio a paure create ad arte.
Io sono tante è il titolo del laboratorio di scrittura autobiografica, rivolto a donne private della libertà personale della Casa Circondariale "Lorusso e Cutugno" di Torino, grazie al progetto “Liberazioni le arti dentro e fuori dal carcere”, promosso nell’ambito delle azioni che il Comune di Torino ha selezionato per AXTO. Laboratorio realizzato dall’Associazione Sapereplurale e dalla Cooperativa Eta Beta, con la collaborazione del personale della Casa Circondariale.
LiberAzioni, il festival delle arti “dentro e fuori” arriva alla sua seconda edizione. Obiettivo dell’evento anche quest’anno provare a ridurre se non eliminare del tutto lo stigma che affligge la Circoscrizione 5 di Torino, ovvero l’identificazione immediata del quartiere Vallette e dei suoi abitanti con il carcere, che qui ha sede.