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Giovedì, 06 Ottobre 2016 10:30

Al Polo Universitario, l’attualità, passa anche attraverso le tesi

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L’elenco dei laureati al Polo Universitario della Casa Circondariale di Torino aumenta ancora.
Nella giornata di lunedì 26 settembre 2016 due matricole della Facoltà di Scienze Politiche e Sociali raggiungono l’ambitissimo traguardo della laurea triennale.

Con le votazioni finali di 99/110 e 104/110, V.B. e C.G.B., si aggiungono alla lunga lista di laureati. Dal 1998 ad oggi, il numero di dottorati presso il Polo universitario del carcere “Lorusso e Cutugno” di Torino ha superato quota 20. Cambiano gli attori e le “trame”, ma il risultato, seppure con sfumature diverse, è sempre lo stesso. “La  giornata è stata caratterizzata da due discussioni molto profonde e attuali” riferirà al termine delle esposizioni, il presidente della commissione.
La prima argomentazione di tesi ha avuto come oggetto l’analisi delle problematiche connesse ai vari interventi umanitari in nazioni sconvolte dalla guerra. Un excursus iniziato con un’attenta disamina dei conflitti che hanno colpito i Balcani agli inizi degli anni novanta, senza tralasciare le ostilità in Somalia, Ruanda e Kosovo, fino a quelli più recenti in Libia e in Siria. Tematiche di grande attualità che, inevitabilmente, finiscono sempre con generare crisi e immigrazione. Una relazione dove sono emerse le difficoltà inerenti l’istituzione di una nazione nel senso moderno europeo, capace di garantire governabilità e la democrazia di uno stato, quando le fazioni in lotta per il potere sono guidate esclusivamente da logiche di sfruttamento delle risorse. Ricca di spunti di riflessione. Come non porsi domande sulle linee che governano le agende politiche internazionali,  accompagnate dall’idea che per portare la pace, per far cessare il fuoco e le ostilità, gli interventi debbano essere armati? Strategie rivelatesi poi fallimentari, così come l’utilizzo degli strumenti di propaganda da parte dei contendenti, condotte con una dialettica del “lavaggio del cervello” in grado solamente di acuire l’odio interetnico. Insomma la storia si ripete nel male e l’uomo non sembra imparare dai propri errori. Esempi, concetti e soprattutto fatti esemplificativi di come nei luoghi di sofferenza, prosperino la speculazione e la ricerca del facile profitto. Anche da chi non te lo aspetti. Non sono infatti mancati accenni sulle mancate inchieste per crimini commessi dal personale dell’ONU e sull’imbarazzante questione della “tassazione” degli aiuti umanitari.
Il secondo tema di giornata è stato dedicato al mondo della rete: il web. Non sono mancati i cenni storici su come sia nata la rete, ma soprattutto, sono state analizzate le ragioni del suo successo e del suo ampio sviluppo e utilizzo. Esaminando approfonditamente l’evoluzione da Arpanet a Internet degli anni’70 e ’80 fino alla nascita del World Wide Web (1991). Inevitabile, anche per l’importante rilevanza giuridica e sociale che assume, è stato l’approfondimento sui rischi legati al web e all’e-commerce. Analizzandone i possibili pericoli legati alla sicurezza, per evitare le sempre più frequenti truffe telematiche causate dall’appropriazione fraudolenta di immagini e dati personali. In questo modo diventa di prioritaria importanza proteggersi da questi tipi di “attacchi”, utilizzando sistemi di crittografia, durante le transazioni commerciali e l’utilizzo di hardware e software. Attività che sconfinano nell’illegale e regnano sovrane nel così detto dark web, dove è appunto principalmente l’illegalità ad essere regola. Qui la crittografia ribalta il proprio senso, trasformandosi da strumento di difesa in grimaldello per violare identità e compiere in maniera anonima attività illecite.
Come di consueto, le discussioni delle tesi sono state seguite dai festeggiamenti e dal rinfresco, generosamente offerto dall’Università degli Studi di Torino.

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