Secondo l’idea comune, la redazione allargata è utile perché ci permette di rompere innanzitutto la solita routine, e questo non solo attraverso la partecipazione di detenuti che non vi lavorano direttamente, ma anche attraverso ulteriori incontri organizzati dalla cooperativa con soggetti (non detenuti), e quindi esterni a quella che è l’istituzione carceraria, organizzando nuove attività da sviluppare tutti insieme.
Per esempio attualmente vi è in progetto un incontro con alcuni ragazzi di una scuola di Torino il cui scopo è quello di interagire sulle molteplici problematiche a livello generale. Tutto questo è stato preceduto da una serie di domande scritte rivoltesi da entrambe le parti, quindi a monte vi è stato un precedente rapporto epistolare tra detenuti e persone libere che ha permesso, seppur in maniera limitata, di costruire un legame che raggiungerà il suo massimo fra qualche settimana, quando a tal proposito dovremo incontrarci fisicamente e discutere finalmente senza l’ausilio della tastiera e di coloro che fino a quel momento hanno fatto da ambasciatori.
Personalmente credo che sia utile questo terzo mercoledì del mese così organizzato, se ne sentono di tutti i colori, ci si arrabbia e a volte ci si scherza su, un modo importante per imparare a comunicare e soprattutto un ottimo modo per imparare ad ascoltare, cosa che non riesce bene proprio a tutti e che perciò può servire a farsi un’idea su come farsi ascoltare e civilmente ascoltare anche gli altri.
Può sembrare anche banale tutto quello che ho appena detto, ma personalmente questo è uno degli elementi più importanti che ho conservato e che continuo a ricordare, ogni volta che devo relazionarmi con le persone, un quid pluris che sinceramente prima della redazione allargata non avevo e che oggi credo di aver compreso.
G. D. C.