Poi rifletti e dici: casualità! Contornata da affinità complementare. Troppo bello!
Macché ! Il meglio del peggio, sussurra la mente. Allora proprio perché è il meglio del peggio siamo migliori rispetto ai peggiori, un motto debole o sostenuto? Non importa noi ci crediamo e andiamo avanti!
Che siano nati per caso o per combinazione di fatti casuali non interessa, quello che conta (oltre al contatore) è che si è riusciti a condividere spazio e tempo: l’ambiente di studio e quello di lavoro, la “casa”, il pranzo, perfino la “serata al cinema” o al “ristorante", come ogni tanto esclama qualche ospite improvviso, che immerso nella fresca calura di un’estate, vicino ad un campo di calcio adornato da arbusti vari e poco curati, si dimentica di essere davvero al fresco!
Poi quando rifletti, quasi d’improvviso, ti accorgi che tutto questo succede veramente, una redazione composta da 5 persone, condividono tutte queste cose: lo studio nella stessa università, il lavoro, la camera, il pranzo, la cena e anche la televisione.
L’esperienza di Letter@21 racchiude un po’ tutto questo, un gruppo di lavoro di “stampo universitario” che studia e coopera insieme, non importa se l’indirizzo accademico sia diverso o che si tratti di una triennale o di una magistrale, si confronta usando il tema della condivisione forzata, ma piacevole, una condivisione che si consuma anche a distanza di chilometri, non di tempo, perché se qui c’è il sole anche lì è così!
Forse abbiamo capito!
Il risultato di entrambe le esperienze dove scrittura, comprensione, comunicazione creativa e sostenuta consentono un contatto ravvicinato tra due realtà reali come: il lavoro e l’università, l’interno e l’esterno, di un “mondo” che ci appartiene anche grazie all’attenta e saggia competenza di chi ci insegna a cooperare.
G. M.