Sono 50 le opere, in tutto, dipinte a mano dagli studenti del Primo Liceo Artistico di Torino, che daranno colore, attraverso un’esposizione permanente, al corridoio di accesso al padiglione A.
Uno spazio prevalentemente adibito alle cure (non esclusivamente), dove hanno sede le principali sezioni sanitarie, del carcere cittadino, i cui locali, come sottolineato nel VII Dossier “Delle criticità strutturali e logistiche delle carceri piemontesi” a cura del Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, risultavano trascurati.
Un’iniziativa ed una progettazione fortemente voluta e sostenuta sia dalla Direzione dell’istituto sia da quella del liceo, a testimonianza di come le commistioni tra “dentro” e “fuori”, tra scuola e arte, possano essere generative di percezioni migliori di un ambiente da una parte e promuovere una cultura inclusiva dall’altra. I dipinti sono infatti frutto dell’incontro tra le sezioni interna al carcere di Torino e la sede esterna dell’istituto di istruzione di secondo grado, che ha permesso il confronto tra liceali detenuti e non, e la riqualificazione di uno spazio attraverso le arti figurative (il modulo didattico studiato al “Lorusso e Cutugno”).
Portando in questo modo un po’ di sollievo, attraverso la scuola e l’arte, con il dialogo e l’aumento delle competenze, in un luogo di sofferenza, che dimostra una volta di più come la rispettiva conoscenza tra carcere e società esterna possa avere ricadute positive su entrambi i versanti.
G. B.
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