Per questo da più parti si levano voci per richiedere al Parlamento misure in grado da una parte di incidere concretamente sul numero complessivo della popolazione detenuta e dall’altra di garantire salute a chi in carcere “vive” o lavora.
In particolare, una richiesta di rivisitazione delle norme che attualmente regolamentano le leggi sulla clemenza nel nostro paese e alcune proposte per contenere lo sviluppo della pandemia in carcere.
Queste ultime sono raccolte nella lettera, articolata in 13 punti, indirizzata all’esecutivo e alla commissione giustizia di Camera e Senato da Antigone, Anpi, Arci, Cgil, Gruppo Abele a cui hanno aderito Amnesty International-Italia, Acat, Ristretti, Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia-CNVG, CSD - Diaconia Valdese, Uisp Bergamo, InOltre Alternativa Progressista.
Un elenco in cui i primi sei paragrafi riguardano soluzioni per ridurre il numero dei detenuti e proteggere i più vulnerabili, mentre i successivi tre fanno riferimento a misure per ridurre l’isolamento dei detenuti, demandando agli ultimi quattro le attività di prevenzione e riduzione del rischio di contagio e per sostenere lo staff penitenziario. Tra le proposte: l’estensione dell’affidamento in prova, della detenzione domiciliare, della liberazione anticipata o l’attivazione di reti wifi negli istituti penitenziari e la fornitura immediata e straordinaria di dpi a tutto il personale penitenziario.
Ancora più insolita, visto i tempi di giustizialismo penale in cui ci troviamo, la proposta di Legge sostenuta da Società della Ragione ONLUS, Antigone, A Buon Diritto, Centro per la Riforma dello Stato, Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia, l’Altro Diritto, Magistratura Democratica, Nessuno Tocchi Caino, Ristretti Orizzonti, Unione Camere Penali Italiane.
La proposta di legge costituzionale n. 2456, promossa dai parlamentari Magi, Bruno Bossio, Giachetti, Migliore intende intervenire sull’art. 72 e 79, già modificato dalla Legge costituzionale n. 1 del 1992, della Costituzione in materia di concessione di indulto e amnistia.
Indicando che “… in presenza di situazioni straordinarie o ragioni eccezionali … l’amnistia e l’indulto siano concessi con legge deliberata a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera”, rispetto all’attuale procedura di adozione, oggi in capo al Parlamento che prevede una maggioranza qualificata.
Per maggiori informazioni: La Società della Ragione Onlus - Antigone
G. B.