Quando è iniziato il progetto di Letter@21 mi è subito venuto in mente una redazione giornalistica e la più classica in assoluto era quella di “Tutti gli uomini del Presidente”, ma al con il passare dei giorni ho pensato che più che altro eravamo un po’ come i membri dell’ “A-Team”, diversissimi tra loro e ricercati dalla polizia, ma uniti nel raggiungimento dell’obiettivo prefissato (con la differenza che a noi la polizia ci ha preso…).
Abbiamo avuto dei maestri che, come il professore nell’”Attimo fuggente”, hanno cercato di far emergere uscire il meglio di noi, e ci hanno aiutato a trasformare i nostri ricordi e le nostre emozioni in parole che giorno dopo giorno prendono sempre più forma e sostanza.
Certi giorni siamo davvero concentrati e assorti, che hci manca poco ad assomigliare ai colleghi di “Il diavolo veste Prada” o ai protagonisti del “Cigno nero”, ma ora, dopo i diversi mesi passati, siamo come i musicisti di “Il concerto” un eterogeneo gruppo, unito però da una ferrea volontà comune.
Certo non è semplice. Colmare consolidate lacune è un impegno faticoso così come focalizzare la mente non oltre le mura, ma solo sul lavoro da svolgere, certe volte sembra impossibile. Ma noi crediamo nelle imprese impossibili e, come in una quotidiana “Fuga da Alcatraz”, evadiamo da una improduttiva e ghettizzante logica carceraria per creare quelle basi che saranno le nostre “Ali della libertà”. sperando davvero che dopo tanti sforzi si possa dire come Rossella O’Hara “domani è un altro giorno”.
D. G.