L@21: In questi primi mesi sono state numerose le attività da lei messe in campo, ci descriva le principali; qual è il suo bilancio?
M.C.G.: "Sono stati mesi di intenso lavoro. Ho iniziato una riorganizzazione dell’ufficio attraverso alcune azioni per poter essere più efficiente nelle risposte ai detenuti e nell’attivare connessioni fra il dentro e il fuori.
Molte questioni sono state affrontate, alcune risolte, alcune a buon punto.
- Fra le principali sicuramente aver organizzato una modalità di facilitazione con la direzione INPS che consente ai detenuti di non dover più attendere nel ricevere le indennità dovute e riceverle con assoluta certezza, cosa che prima della mia nomina non avveniva, tanto è vero che nella cassa della Casa Circondariale giaceva un ingente cifra non distribuita per la problematica di identificazione del detenuto al quale spettava.
- In merito alla selezione dei detenuti da inserire nei cantieri di lavoro con la delibera “Cantiere di Lavoro. Edizione 2015-2016” a partire dalla prossima edizione l’ingresso al progetto sarà consentito anche ai detenuti stranieri privi di permesso di soggiorno, modalità che nelle edizioni precedenti non era concessa.
- Conoscendo per esperienza pregressa le difficoltà che l’economia carceraria incontra nella distribuzione dei propri prodotti all’interno, mi sono impegnata ad individuare uno spazio comunale che potesse ospitare il progetto Marte e l’impresa è riuscita. A breve lo spazio diverrà il punto vendita che sostituisce quello di Via delle Orfane e la collaborazione con il Comune di Torino e il Provveditorato Regionale del Piemonte Valle d’Aosta e Liguria si rafforzerà per iniziare un lavoro in sinergia nella promozione delle buone pratiche che verranno rilanciate sul portale dell’Anci.
- Ho cercato di fare dialogare la Direzione della Casa Circondariale Lorusso e Cutugno con alcune importanti realtà della città, come Piazza dei Mestieri, ad oggi un detenuto esce per seguire un corso di formazione all’esterno presso le loro strutture, mentre le studentesse del corso acconciature ed estetica entreranno nella sezione femminile del Carcere di Torino per permettere alle donne detenute di avere le allieve parrucchiere ed estetiste che a titolo gratuito si occuperanno della loro bellezza.
- Ho organizzato in collaborazione con le Direzione del Liceo Artistico Primo una Mostra-Asta alla Casa del Quartiere di San Salvario per la vendita delle opere dei ragazzi detenuti che frequentano il liceo artistico, in particolare per sostenere quelli in difficoltà, evento riuscito nel suo obiettivo.
- Ho promosso e monitorato l’avvio di alcuni progetti a sostegno del benessere e della dignità dei detenuti, come lo sportello filosofico e gli incontri di coaching, professionalità che si spenderanno a titolo completamente gratuito per la popolazione detenuta.
Potrei elencarne molte altre iniziative ma a breve verrà terminata la relazione delle attività della Garante stilata dal Dott. L. G. tirocinante del Polo universitario che lavora attualmente presso i nostri uffici, e all’interno saranno descritti tutti gli interventi per i quali mi sono adoperata insieme ai miei collaboratori in questi mesi.
Aggiungo solo che ho ascoltato moltissimi detenuti, una volta al mese la visita in Istituto in più giornate per fare colloqui con tutte le persone che ne fanno richiesta.
Ho visitato quattro volte il CIE, l’ultima volta con MEDU (medici dei diritti umani), il repartino delle Molinette e il Carcere minorile Ferrante Aporti e siamo stati di sostegno ai parenti dei detenuti, ai detenuti in misura alternativa, in particolare agli arresti domiciliari.
Nel complesso posso affermare di essere soddisfatta del lavoro svolto sino ad oggi, è stata ed è tuttora un impresa non semplice ma entusiasmante per le prospettive e gli obiettivi che l’ufficio vuole raggiungere entro la fine dell’anno".
L@21: Nella programmazione più prossima quali sono le emergenze cui intende dare priorità?
M.C.G.: "La programmazione più prossima prevede un impegno per il rafforzamento delle opportunità di lavoro, da sviluppare a favore dei detenuti sia dentro che fuori, una sensibilizzazione rivolta alle imprese locali affinché investano all’interno.
Un lavoro per potenziare la rete di sostegno all’uscita che al momento è molto carente e non consente un reinserimento nella società come dovrebbe avvenire.
Un impegno nei confronti della giustizia riparativa e della mediazione penale, affinché aumenti la consapevolezza che queste strade sono percorribili non solo per i minori.
La messa a punto del diritto all’oblio per i detenuti dimittendi, il lavoro per la tutela della salute attraverso progetti condivisi con l’area sanitaria sia al femminile che al maschile, una sensibilizzazione sui temi della detenzione con i ragazzi delle scuole superiori.
Un lavoro sempre più preciso e puntuale all’interno al fine di garantire i diritti fondamentali delle persone private della libertà e l’umanizzazione della pena molto ben descritta nell’ultimo libro di Pietro Buffa".
L@21: Il suo compito la fa interagire con molte altre Istituzioni, con quali ha creato sinergie?
M.C.G.: "I rapporti con le Istituzioni sia pubbliche che private sono fondamentali per lo svolgimento del ruolo del Garante, cosi come lo sono con il mondo dell’associazionismo e del cooperativismo, del volontariato, degli organismi sportivi , degli enti religiosi e i dei dipartimenti Asl e Sert.
Cito fra le Istituzioni pubbliche i rapporti con il DAP in particolare per la difesa della territorialità della pena, collaborazione che l’ufficio svolge con il coinvolgimento Garante Regionale.
Le collaborazioni sono attive ovviamente con il PRAP, con la Magistratura di Sorveglianza, con il UEPE, con la Prefettura e la Questura queste ultime in particolare per il monitoraggio del CIE".