Lunedì, 06 Giugno 2016 17:07

La poesia del 6 giugno 2016 si chiama Vivicittà

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Nata nel 1983, nella sua lunga storia agonistica, la competizione Vivicittà ha percorso migliaia e migliaia di chilometri. Qualcuno nel parlarne la definisce “la corsa più grande del mondo”.

Grande perché unisce il nord al sud e crea un ponte tra est ed ovest, senza infrastrutture. Semplicemente a gambe levate … di corsa. Non si è mai fermata. Un primato che le conferisce il titolo di protagonista indiscussa della primavera podistica. Organizzata in una formula unica, accoglie tutti: atleti professionisti, amatori, bambini e sportivi della domenica. La distanza è sempre la stessa: 12 o 4 km. È presente in varie location italiane ed estere, ma la partenza è per tutti allo stesso orario. L’arrivo un po’ meno, ma poco importa, perché la classifica finale accomuna come non mai il primo all’ultimo.
Verrebbe quasi da dire “uno scontro a tavolino” tra i Davide e i Golia della situazione. In primo piano non c’è la fionda, ma sullo sfondo si intravedono le facce dei soldati che assistono con apprensione al duello.
La gloria dei vincitori è la pace dei vinti” sussurra l’ultimo arrivato.
Hai ragione … un giorno gli ultimi saranno i primi” gli risponde il primo dei partecipanti.
Ogni anno viene affiancata a un tema di importanza mondiale per cui vale davvero la “pena” battersi. Un’edizione di qualche anno fa promuoveva la pace, un’altra i diritti umani, un’altra ancora il rispetto ambientale, ma ci sono state anche quelle che hanno dedicato i propri km all’uguaglianza sociale e alla solidarietà tra popoli…“cosa si può fare con una gara! Eh!”
L’evento si “corre” ovunque, in città, in periferia, in carcere, ma anche in luoghi che non avrebbero neppure bisogno di animare alcuna competizione. La loro gara, l’hanno già vinta da tempo. È il caso delle regioni libanesi di Sidone e Balbeck e della città di Sarajevo, località che ancora oggi ospitano i campi profughi e che nonostante le fatiche attraversate, per rendere omaggio a questa gara di pace, hanno pensato di coinvolgere le energie vive dei piccoli ospiti.
Contrariamente alla tradizione, quest’anno, a Torino la gara “Vivicittà a porte aperte” presso La Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” si è svolta nelle ore mattutine. La notizia è stata colta con sorpresa … più del risultato finale.

Secondo voi, sarà stato proprio un caso? A vincerla è stato un ragazzo nato nel 1983, che scrive quotidianamente per Letter@21.
Complimenti Gioacchino!
Complimenti anche a Daniele che avrebbe considerato una vittoria il penultimo piazzamento ed invece si è posizionato 51esimo su 76 iscritti!

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