Io attualmente mi trovo ristretto nell’Istituto Lorusso e Cutugno di Torino, dove usufruisco di permessi premio. Ma per andare dai miei parenti ho preso il treno, ed erano molti anni che non ne prendevo uno. Il viaggio è andato bene ed il treno è stato puntuale. Una volta arrivato alla stazione mi aspettavano i miei parenti. Il mio cuore batteva a mille dalla gioia, molti dei miei familiari non li vedevo da tanto tempo, e alcuni non li conoscevo, perché erano cresciuti e cambiati, oppure erano nati durante il tempo della mia detenzione. Sono stati molti gli abbracci, anche se ero imbarazzato. Chiedevo a mio cugino di dirmi chi erano alcune persone perché non riuscivo a ricordarle.
Dopo i saluti siamo saliti in macchina e così mi hanno portato dai carabinieri perché dovevo informarli del mio arrivo. Nella macchina con noi è venuta anche la figlia piccola di mio cugino. Lei non sapeva niente della mia situazione, perciò abbiamo lasciato la macchina un isolato più in la per non fare vedere la stazione dei carabinieri alla bambina. Una volta finito siamo andati al supermercato per fare un po’ di spesa, mentre giravamo per il supermercato, siamo passati per caso dalla sezione dei cioccolatini, e lì chiedo alla figlia di mio cugino quale tipo di cioccolata le piacesse. Lei con la sua voce dolce mi dice che non ne voleva:
“Il mio papà l’ha comprata ieri e ce l’abbiamo a casa, perciò non comprare niente”.
Da noi è una tradizione, quando non vai da tanto tempo a casa di qualcuno, e se in casa ci sono dei bambini, comprargli qualcosa, così volevo comprarle per forza qualcosa, ma quando io le chiedevo cosa voleva, lei rispondeva: “Niente”.
Perché non voleva che io spendessi dei soldi. Io non sapevo che cosa comprarle, perché avevo paura di poter comprare dei cioccolatini che non le piacessero, così ho usato i miei trucchi.
“Senti io dopo andrò in visita da mia cugina e voglio prendere per lei e i suoi figli un po’ di cioccolatini”.
Ma siccome io non mangio tanti cioccolatini, non conosco quale sono i più buoni, così la figlia di mio cugino con la sua ingenuità mi risponde subito dicendomi: “A me piacciono di più i Milk”.
Quindi compro una decina ci cioccolatini di tutti i tipi della Milk. Una volta fatta tutta la spesa partiamo per la casa di mio cugino, dove metto tutti i cioccolatini nel frigo e lei mi dice: “Perché li metti lì? Non li mandi a casa di mia zia?”.
Io rispondo: “No li ho comprati per te e per tua sorella”.
Il giorno dopo andiamo di nuovo al supermercato, questa volta volevo comprare un barattolo di gelato per le bambine, e le chiedo: “Senti mi piace mangiare il gelato ma quali sono i più buoni?”.
Lei mi risponde: “Ieri mi hai fregato, oggi non mi freghi più e poi abbiamo del gelato a casa”.
Io ad un certo punto ho pensato che i bambini di oggi, così piccoli, sono molto educati, ed il suo comportamento forse era merito dei genitori che l’hanno anno cresciuta con questi principi.
A parte i momenti con i miei familiari, il ricordo più bello delle vacanze è stato andare al mare in bici. Un giorno mio cugino mi chiede se sapevo andare in bici.
“Un tempo andavo, adesso non so più”.
Allora decidiamo prima di percorrere la strada principale di provare un po’ vicino al palazzo. Appena salgo sulla bici provo strane emozioni. Da una parte ero felice e dall’altra avevo paura. Per la paura stringevo troppo il manubrio, ed ero troppo rigido sulla bici, quindi mio cugino mi suggerisce di essere più rilassato. Ho fatto due tre giri intorno al palazzo e poi mi sembrava di andare in bici da sempre. Abituato in uno spazio piccolo, quando sono arrivato al mare vedendo quell’orizzonte infinito e immenso mi sentivo piccolo come un insetto. Erano passati tanti anni dall’ultima volta che ero stato al mare. Avevo un po’ di timore di entrare in acqua, ma poi immergendomi ho pensato: “Spero di non aver dimenticato di nuotare”.
Ad un certo punto mi sono reso conto che stavo nuotando: “Allora non l’ho dimenticato”.
Sono rimasto quasi trenta minuti a nuotare, non volevo più uscire dal mare, era una sensazione bellissima.
R. L.