In appena 5 minuti si sente sussurrare di tutto: “Che sarà mai!”.
“Con tutto quello che ci occorre, giusto il telefono nuovo dovevano cambiare!”.
“Si, effettivamente il telefono che c’era non funzionava bene … quando parlavo con mia moglie si sentiva un certo fruscio…”.
“Ah…si, deve essere il nuovo apparecchio abilitato per telefonare con la scheda prepagata!”.
Sembra la solita commedia all’italiana … A qualcuno sembra perfino uno scherzo.
Incredulità e incertezza regnano nel principato della diffidenza ... “Guarda ... sull’apparecchio c’è un piccolo adesivo, sembra che indichi un segnale onde radio”.
“Forse per registrare le conversazioni meglio!” aggiunge, il sapiente della situazione.
Un tizio, nel leggere il nuovo comunicato appeso in bacheca dice: “Ma adesso come faremo?Da quello che c’è scritto sembra che potremo telefonare ogni giorno, finalmente ... era ora!”.
L’entusiasmo supera la fantasia, l’estro creativo non è mai troppo e basta veramente poco per edificare dei grandi castelli di sabbia.
Meno male che tra spiegazioni personali e interpretazioni, c’è sempre qualcuno che senza neppure guardare l’avviso, spiega che anche a Torino, adesso è veramente il caso di esclamare un bel finalmente era ora, è arrivato il nuovo sistema di chiamata con scheda telefonica personale.
Si tratta di un nuovo apparecchio telefonico dotato di un sensore che, nel poggiare la scheda telefonica prepagata, rileva i dati dell’utente consentendo a quest’ultimo di digitare in assoluta autonomia il numero che si vuole chiamare (naturalmente solo i numeri telefonici autorizzati) e parlare direttamente coi propri familiari senza l’intermediazione del centralino interno. Un’evoluzione molto efficiente che, seppure arrivata in ritardo, migliora la qualità e il funzionamento dei servizi offerti dal carcere torinese. Evviva l’evoluzione tecnologica! Un primo passo è stato compiuto. Adesso speriamo che arrivi anche il sistema di videochiamata Skype, cosicché da poter accorciare le distanze per i residenti più lontani!