I dati relativi alla situazione carceraria dei primi due terzi del 2018 evidenziano come un’emergenza sicurezza e stranieri si fondino su percezioni errate. Quello che però continua a non diminuire, oltre il numero dei reclusi, sono le morti in carcere.
Un passeggino che sembra abbandonato all’interno di un sottoscala che non si fa fatica a identificare come un carcere. È questa l’immagine simbolo scelta per la tappa torinese di “Che ci faccio io qui”, mostra fotografica che apre le porte a un aspetto della detenzione poco conosciuto, i bambini e le loro mamme in prigione.
Ehi, eccomi qua.
L’estate sta per finire, il sole inizia piano piano a nascondersi dietro nuvole bianche incolpevoli e il caldo ci sta definitivamente salutando, per lasciare spazio ad un clima più fresco e gradevole che caratterizza la stagione autunnale.
Da quanto ho memoria ho sempre atteso l’inizio della Coppa del mondo di calcio con impazienza, vedevo tutti entusiasti dell’inizio del mondiale, ognuno si organizzava per seguire le partite con amici, parenti o vicini di casa. Dovunque ti trovassi e qualunque cosa stessi facendo le partite del mondiale avevano la priorità su tutto il resto. Un’emozione che mi è rimasta sin da bambino.
Se si è detenuti in un carcere, dopo una condanna penale passata in giudicato, che preveda la pena all’ergastolo o superiore a 5 anni di reclusione, per le persone ristrette, la Legge prevede una serie di pene accessorie che limitano il condannato nella capacità di agire ad esempio nel disporre del proprio stato patrimoniale. Di seguito un approfondimento sull’interdizione legale ed il tutore legale.
Per La Drola il campionato è finito, le prove decisive si sono concluse non nel migliore dei modi perché la classifica parla chiaro siamo ultimi. In tutto il campionato abbiamo vinto solo una partita con due punti di differenza, ma per alcuni dei ragazzi della Drola era rimasta ancora una partita molto importante da giocare il ritorno della partita con il Giallo Dozza.