Se nel primo caso la confusione che a volte suscitano interventi e ospiti sui media, sembra portare la riflessione sulla situazione carceraria nel nostro paese lontano da quello che è o dovrebbe essere, a sancire la seconda considerazione e focalizzare l’attenzione sull’aspetto del recupero e del reintegro nella società della persona in carcere è l’articolo 27 della Costituzione italiana. Un dettame costituzionale non sempre ricordato o raccontato a sufficienza o con modalità capaci di coinvolgere riflessioni non solo per gli addetti ai lavori o le persone interessate al tema.
A provarci a farlo è in questi giorni è la mostra “Art. 27 Umanizzare la pena”.
Quindici pannelli composti da grafiche e strisce a fumetti capaci di posare lo sguardo sul significato di come l’espiazione della pena debba “tendere alla rieducazione del condannato", riflettendo anche sulle discriminazioni che vive una volta “fuori” chi in “galera” è stato.
Un’esposizione per sensibilizzare realizzata dall’associazione EssereUmani onlus, con gli studenti dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino - Corso di Arte del Fumetto in mostra sino a martedì 28 febbraio presso l'Ufficio Relazioni con il Pubblico (Urp) della Regione Piemonte in via Arsenale 14 angolo via Lascaris a Torino.
L’allestimento, già presentato in alcuni istituti penitenziari piemontesi, è quindi anche un invito ad approfondire il rapporto tra vita in carcere e al di fuori, in quanto aspetti di una stessa società, come testimonia il futuro carattere itinerante nelle scuole della mostra stessa.
Redazione