Ti rendi conto che non hai più quello che avevi, se ti viene tolta la libertà, rimarranno solo i ricordi che una condanna non può togliere.
Una persona in carcere mi raccontava come era perfetta la suo vita con il lavoro e lo sport, quando era fuori si preparava mesi prima per la stagione di sci che comincia da novembre e terminava a giugno. Andava sempre in Valle d'Aosta, in montagna si sentiva come un aquila, divertendosi con la neve, per lui e per gli appassionati di sci era un’estasi.
L’amore per lo sci e l’emozione della neve fresca gli permettevano di vivere un sogno, ogni volta che sciava era emozionato come la prima volta, percorrendo le discese fuori pista si sentiva in paradiso era la sua più grande passione, vivere e sentire il silenzio delle montagne lo riempivano di felicità.
Durante la detenzione ogni volta che nevicava lui andava sempre in cortile all’“aria”, camminava tutto il tempo ed evadeva con la mente in Valle d'Aosta, dove le vette raggiungibili con gli sci sono molte, rimanendo in silenzio e immaginando di sentire il vento fresco e la neve con i fiocchi che cadevano sul suo giubbotto. Era un modo per tornare indietro ad un passato più libero.
Finche una voce lo interrompeva, distogliendolo dal suo mondo immaginario, invitandolo a rientrare, l’ora d’aria era finita, si tornava all’inferno collegato alla sua realtà.
Redazione