Sono 14 “gli ospiti” del Polo Universitario del carcere di Torino che hanno dato la propria adesione “all’allargamento” della redazione, delle riflessioni e dei contenuti di Letter@21 e che ascoltano attenti le sollecitazioni che arrivano da Fratus.
Un nuovo step per sostenere una diversa cultura del carcere e offrire nuove opportunità, per dare continuità e veicolare maggiori voci e pensieri con Letter@21.
Perché “se dentro di noi esiste un Sole che nessuno vede” la scrittura può essere una delle scintille per accenderlo, e magari rendere visibile un altro universo, sconosciuto ai più.
Così in una giornata uggiosa, accompagnato da Stefano Del Mastro (Scritturapura Casa Editrice) amico e compagno di viaggio sin dall’inizio di Letter@21, lo scrittore Tiziano Fratus, cammina con una parte della redazione esterna verso il Padiglione E.
Il sentiero è un po’ differente da quelli battuti normalmente “dall’homo radix”, privo, o quantomeno spoglio di alberi secolari e dove la natura è anch’essa, come le persone, confinata dentro quattro mura di cemento armato. Dove per chi vi risiede, quello che nessuno vede è il mondo reale.
Di sicuro il Generale Sherman californiano (uno dei maggiori esemplari di sequoia gigante al mondo) o il platano della Tesoriera sono lontani, ma possono diventare l’esempio per una riscoperta di se stessi che passi anche attraverso la parola scritta.
Ringraziamo Tiziano per le sue parole e … continuate a seguirci per leggere anche le riflessioni dei nuovi redattori e per scoprire "nuovi incontri tra dentro e fuori".
[gb, rd]