Alzo il braccio e guardo l’orologio, le lancette puntano le nove. Sono rivolto verso il cancello che dovrebbe consentire l’accesso al laboratorio di Eta Beta se solo qualcuno lo aprisse. Sembra non esserci nessuno nei dintorni, se non M. A. e G. C. che appoggiati schiena al muro, attendono con me l’apertura.
Diversità, prospettive, ordine, incontro, umanità … e una fiaba rom. Sono le parole scelte, nel primo caso, per descrivere un anno di carcere dai volontari del Servizio Civile e dei dipendenti di Patronato e Caf Acli e dell’Ufficio Garante dei diritti delle persone private della libertà Comune di Torino. Nonché il soggetto di un cortometraggio, nel secondo caso, diretto da Roberto Agagliate dal titolo “La madre e il suo principe”.
Quando ti trovi in un posto chiuso come il carcere per tanto tempo non riesci a fare a meno di pensare a come ci sei finito. Una volta che la porta della cella si chiude dietro di te, non ti resta altro da fare che affrontare la situazione e cominciare a organizzare la tua sopravvivenza per cambiare la situazione attuale e trovare al più presto una strada di uscita, ma il mix di adrenalina, paura, ansia e disorientamento ha un effetto devastante.
A parlarne saranno il riconfermato Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Piemonte On. Bruno Mellano ed il Presidente della Provincia Granda Federico Borgna, giovedì 30 gennaio alle ore 17:00 in Sala Giolitti a Cuneo.
Oggi trasmettere un valore quale l’inclusione sembra essere un’impresa difficile, tanto più se a farlo deve essere un logo, ed è per questo che abbiamo colto la sfida.