Non sai quale è la cosa migliore da fare e cominci a crearti un mondo immaginario nella tua mente. Il tempo non ti manca ed è il momento di cominciare a costruirti il futuro se vuoi uscire.
Per raggiungere i tuoi progetti parli con le persone che ti seguono, come i familiari, ma è molto importante parlarne anche con il criminologo/criminologa e l’educatrice/educatore di riferimento, la cui relazione scritta permetterà al Magistrato di Sorveglianza di conoscerti.
È il punto di partenza per il tuo futuro e con il loro aiuto cominci a lavorare su di te e sulla tua vita.
La speranza di essere valutato positivamente nel tuo percorso è lontana anni luce visto che una persona perfetta non esiste. Il lavoro che hai fatto su di te viene valutato dal criminologo/criminologa e dall’educatrice/educatore in base ai tuoi progressi cercando di capire una volta fuori quale è la strada che intendi percorrere, se la bella vita, che ti riporterà in carcere nuovamente o se cercherai un lavoro onesto per crearti una famiglia normale.
Bisogna decidere di perseguire il secondo percorso e arrivarci nonostante le tentazioni del passato.
Il tempo passa e il tuo percorso è ottimo, il tuo cambiamento si vede, le ore di colloquio con educatori e criminologi per anni pensi che abbiano dato i risultati sperati e cosi viene il momento di presentare i tuoi progetti al Magistrato di Sorveglianza.
Ribadendo che con questa analisi su te stesso sei pronto mentalmente e psicologicamente ad affrontare una vita nuova al di fuori del carcere.
Ma per un Magistrato di Sorveglianza potresti non essere pronto a tutto ciò, e la “bocciatura” distrugge la tua esistenza con la semplice motivazione che non sei ancora pronto per usufruire di una misura alternativa.
Tutti i tuoi sforzi e le sofferenze passate non bastano, devi ricominciare da capo e nel frattempo rimani in attesa nuovamente di ricominciare.
Per un detenuto il giorno più bello è solo uno, quello della scarcerazione. Lo aspetta con ansia e gli sembra che non arrivi mai.
E. A.