Le giornate si scandiscono sempre con lo stesso ritmo. In questo caso, studiare, mangiare, fare sport, passeggiare durante gli orari dell’aria, insomma tutta una serie di eventi che si ripetono e che si trasformano in stanchezza psicologica.
Il giungere della sera significa, per un detenuto, dirigersi in garage e spegnere la macchina.
Le giornate a volte sono pesanti, si accumulano tensioni, pensieri, che durante la sera tormentano il sonno, cercare di addormentarsi diventa difficile.
Riposarsi bene in galera può essere come un terno al lotto, talune volte succede che prima dell’orario della chiusura giungano notifiche riguardanti un permesso premio che classifichiamo come una notizia buona, o negativa se si riferiscono ad un processo o al rigetto di un’istanza volta ad ottenere un qualche beneficio.
Ricordo ancora come fosse oggi il giorno in cui mi venne rigettata l’istanza per la concessione del permesso premio, fu una notte da incubo. La tensione e il nervosismo attanagliavano il sonno, il continuo girarsi da una parte all’altra e il cigolio della branda alimentavano un continuo ribollimento dello stomaco.
Continuai così per un paio di ore, alzandomi dalla branda, fumando non so quante sigarette accompagnate da tazze di caffè che contribuirono a farmi restare sveglio fino alle 4 del mattino. Ad un certo orario la stanchezza fisica e mentale era così forte che mi addormentai per un paio di ore.
Il risveglio fu quasi immediato, l’apertura delle celle era alle 7:30. Il rumore assordante delle chiavi che rimbombavano per l’intera sezione, mentre aprivo gli occhi pesanti ancora dal giorno prima, contribuirono a ingigantire un mal di testa allucinante e la sensazione di pesantezza, la cui soluzione sembrava essere solo quella di fregarsene di tutto e di rimanere in branda a dormire per tutto il giorno.
Essere lucidi durante la giornata diventa difficile, specialmente dopo aver affrontato una notte insonne, gli incubi del giorno prima ti accompagnano per tutta la giornata, aspettando che giunga di nuovo sera, e con la speranza di non rivivere lo stesso incubo.
Redazione