La Giornata mondiale del Libro è nata nel 1996 a Barcellona, ma le sue origini sono molto più antiche e risiedono in una tradizione catalana, e tutt’ora puntualmente ogni 23 aprile si celebra in tutto il mondo. Quest’anno per la prima volta l’evento si svolge all’interno di un carcere. L’idea nasce dalla convinzione che leggere in prigione sia fondamentale per i detenuti per permettergli di conoscere e approfondire meglio la propria cultura facendogli così scoprire mondi differenti e nuove capacità espressive capaci di far esplorare e migliorare il proprio vissuto.
Il programma della giornata è stato così suddiviso:
Ore 09:00 si è iniziato con i saluti del Direttore della Casa Circondariale Domenico Minervini e della Direttrice del Circolo dei Lettori Maurizia Rebola.
Ore 09:10 Jacopo Rosatelli ha coordinato l’incontro presentando la giornata introducendo tutti gli ospiti: Davide Ferraris libraio e scrittore, la scrittrice Elena Stancanelli, la giornalista Rosita Ferrato lo scrittore Antonio Pascale, Giulio Biino e la Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà del Comune di Torino Dott.ssa Monica Cristina Gallo.
Maurizia Rebola dopo il saluto del Direttore del carcere ha aperto l’evento raccontando la storia di un suo amico che ha passato 10 anni della propria vita dietro le sbarre e grazie ai libri è riuscito a cambiare vita e a ricominciare a vivere. La giornata ha visto i detenuti incontrare tutti i vari scrittori e parlare insieme a loro liberamente di tutti i libri presentati per l’occasione. Due interventi mi hanno colpito particolarmente, il primo era inerente al libro “I piccoli maestri”, di Luigi Meneghello che racconta la resistenza italiana negli anni 1943 – 1945 e della lotta per conquistare la libertà, fatta da ragazzi giovani, 30 – 35 anni, attraverso una narrazione ironica delle guerriglie che in quegli anni devastavano le strade. Il secondo è quello di Elena Stancanelli, che ha raccontato una storia bellissima di una mamma con due dei suoi figli. La mamma dice alla figlia mentre accompagna a scuola il fratello, di tenerlo per mano lontano dalla strada. Non dalla parte dove passano le macchine, ma
dall’altra. Quasi tutti giorni la mamma ripeteva alla figlia questa frase. Per questo la figlia inizia a dubitare dell’amore della mamma verso di lei, chiedendosi: “Perché mi dice sempre questa cosa, non è uguale sia per me che per lui se la macchina ci mette sotto, non siamo uguali?”. Ma la figlia continua a tenere per sé questo pensiero. Un giorno a casa il fratellino cade da una scaletta e si fa male, la sorella chiama la mamma, che preoccupata le chiede “Come mai si è fato male tu dove eri?”. La figlia ironicamente tra se e se pensa “Vedi che al destino non ti puoi nascondere”.
Dopo la chiusura dell’evento presso il Teatro, la scrittrice Elena Stancanelli, candidata al premio Strega 2016 con “La femmina nuda”, aveva appuntamento anche con i detenuti dell’alta sicurezza. Per le mamme e bambini dell’ICAM (Istituto Custodia Attenuata Madri) invece si è tenuto un laboratorio con esercizi di narrazione, giochi e attività di Kids craft, diretto dagli scrittori di “Merende Selvagge” Domitilla Pirro e Francesco Gallo. Infine Stefano Benedetto, dirigente dell’Area Cultura del Comune di Torino in collaborazione con la Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà del Comune di Torino Dott.ssa Monica Cristina Gallo ha presentato i vari servizi che la città offre alla biblioteca del carcere.
E. A.