L’esposizione è allestita con i disegni realizzati tra il 1951 e il 1952 nel manicomio di Juqueri dal noto designer e architetto milanese Roberto Sambonet. Sambonet trascorse sei mesi nei reparti dell’ospedale conducendo una sua personale ricognizione e ritraendo gli internati in una serie di opere di grande intensità, tutte capaci di andare al di là del volto e mostrare pensieri, emozioni, sentimenti. Una sorta di viaggio di umana partecipazione, uno scavo nelle pieghe della malattia e della sofferenza, che sarà raccolto nel 1977 nel volume Della Pazzia (M'Arte Edizioni, Milano 1977). Qui l’artista accosta ai ritratti dei malati di mente testi di autori che nei loro scritti hanno affrontato e raccontato il tema della pazzia, come Allen Ginsberg, Domenico Campana, Friedrich Wilhelm Nietzsche, Edgar Lee Masters, William Shakespeare, Voltaire.
Il messaggio lanciato dalla mostra è di sostenere la chiusura degli ospedali psichiatrici, una scossa rivolta al Governo, dopo la chiusura dei 6 OPG piemontesi, che ancora deve approvare i decreti sulle misure di sicurezza per garantire la riforma del Codice Penale e dell’Ordinamento penitenziario.
Inoltre, sono esposte fotografie del reportage realizzato, alla vigilia della chiusura degli OPG, da Max Ferrero “Nocchier che non seconda il vento”.
Info
Biblioteca Nazionale Universitaria, Piazza Carlo Alberto 3, Torino
Orari: lun. – ven.: 10:00 – 18:00; sab. 10:00 – 13:00.
www.bnto.librari.beniculturali.it