Mercoledì, 07 Aprile 2021 09:57

La tecnologia entra in carcere

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Il diciassettesimo Rapporto di Antigone sulle condizioni di detenzione, intitolato “Oltre il virus”, oltre ai noti problemi strutturali e di sovraffollamento delle carceri italiane, evidenzia come l’emergenza sanitaria abbia portato l’Amministrazione Penitenziaria ad adottare, per “cause di forza maggiore”, la tecnologia in carcere.

Finalmente! Si potrebbe esclamare, come da sempre richiesto da quella parte di società civile che si adopera affinché la detenzione in Italia rispetti i dettami costituzionali.

Un’innovazione senza dubbio, che come tale comporta aggiustamenti, ma i cui i benefici e quanto meno l’allentamento del rischio di isolamento maggiore per la popolazione detenuta, durante la pandemia da coronavirus, risultano maggiori rispetto alle difficoltà.

Le videochiamate con i propri cari e l’uso della posta elettronica per detenuti iscritti a corsi universitari, molto limitati sino a inizio 2020, risultano a oggi possibili nel 95,5% delle carceri visitate dall’Associazione Antigone.

Come spesso accade, prima che un cambiamento avvenga bisogna assistere a un dramma e in questo caso a rappresentarlo non è solo l’emergenza da Covid-19, ma anche le 13 morti avute durante le rivolte del marzo 2020.

Per tutto questo e per attenuare il malessere dei detenuti attraverso le videochiamate, in modo da permettere loro di coltivare gli affetti familiari, l’intervento stavolta è stato tempestivo, grazie all’introduzione di uno degli oggetti più demonizzati dal sistema, gli smartphone.

Ad oggi presso la Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino è possibile effettuare videochiamate a familiari e avvocati tramite WattsApp e la piattaforma Cisco Webex, prenotando giornata e orario (per un massimo di un’ora a colloquio, per non più di 6 al mese, salvo differenti autorizzazioni) e fornendo il numero di telefono della persona già precedentemente autorizzata ai colloqui visivi o alle chiamate telefoniche. Altrimenti bisogna richiedere l’autorizzazione per la persona che si desidera chiamare: il detenuto deve fornire i documenti necessari, indicandoli in un’apposita richiesta, e il numero di telefono della persona per i necessari controlli. Sempre a Torino è inoltre presente il servizio di posta elettronica ZeroMail.

Tutto questo non è privo di alcune difficoltà, perché l’introduzione della tecnologia non può essere limitata al solo utilizzo di strumenti, ma deve coinvolgere anche una formazione al loro utilizzo e un progresso tecnologico a livello strutturale.

In molti casi le persone detenute o i propri familiari per età o mancanza di familiarità con l’uso di dispositivi tecnologici si trovano in difficoltà nell’accesso a questi strumenti e d’altro canto spesso la linea non ha segnale sufficiente a far sì che le videochiamate risultino fluide.

Ciononostante l’ampliamento dell’uso delle videochiamate e della posta elettronica ha permesso ai detenuti, oltre che di mantenere i legami con i propri cari, di continuare il proprio percorso formativo, consentendo lo svolgimento di esami di  laurea, esami universitari e colloqui didattici tra docenti e studenti detenuti. A Torino questo vale anche per chi frequenta i corsi d’istruzione superiore, attraverso una dad tramite il servizio mail (con l’invio dei compiti), mentre gli esami universitari avvengono in videoconferenza.
A livello nazionale, secondo il report di Antigone, a gennaio 2021 le attività in presenza erano riprese nel  45,1% degli istituti monitorati, mentre dove non erano riprese, le attività in videoconferenza (tramite servizi quali Zoom, Meet o analoghi) erano presenti nel 27% dei casi.

In un’ottica di reinserimento, visto che il mondo fuori da queste mura è sempre più high-tech, ipotizzare progetti mirati e percorsi formativi che permettano di acquisire abilità e capacità tecnologiche al detenuto potrebbe rappresentare l’occasione di restituire alla società una persona più vicina alla realtà odierna, senza creare ulteriori elementi di marginalizzazione per la persona una volta “fuori”.


Redazione

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