Sono due i percorsi accademici che gli studenti detenuti possono imboccare, Scienze politiche e sociali e Giurisprudenza. Per tutti i ragazzi iscritti in questo cammino ci sono ottime possibilità di reinserimento lavorativo una volta raggiunto l’obbiettivo, il conseguimento della laurea breve, grazie a borse lavoro e inserimenti lavorativi, spesso in cooperative sociali che puntano su di loro anche una volta ottenute le misure alternative alla detenzione. Un lavoro difficoltoso, che si fonda su un concreto e tangibile gioco di squadra tra società e istituzionepenitenziaria.
Durante la celebrazione dei vent’anni del Polo universitario di Torino, svoltasi presso il Padigione E mercoledì 28 novembre, ha preso la parola un giovane ragazzo, come rappresentante detenuto studentesco, tenendo un discorso che ha spiazzato e fatto riflettere il pubblico. Parole sagge e sincere, che hanno sottolineato l’importanza e la necessità del diritto allo studio, anche per le persone private della libertà, che grazie a questo percorso possono acquisire la conoscenza e la consapevolezza indispensabili, per tornare sulla strada giusta e riprendersi così in mano le redini della propria vita.
Il discorso ha rubato ai presenti della sala polivalente del blocco “E”, un grosso e sentito applauso pieno di commozione e consenso.
Questa giornata è stata sicuramente piacevole, costruttiva e prospera di buone intenzioni, infatti, erano presenti per la circostanza tutti i massimi esponenti di entrambe le istituzioni, sperando che un progetto all’avanguardia come questo possa avere un’evoluzione verso un futuro tecnologico, con l’inserimento magari di lezioni intranet.
Mi sento di concludere con un pensiero a tutti i nostri compagni detenuti, che per svariati motivi non hanno questa risorsa/possibilità. Spero sinceramente che nonostante tutto, riescano anche loro a trovare al più presto la voglia di liberarsi da stili di vita troppo rigidi, proprio com’è successo a me e a tanti altri che sono passati di qua. Oggi, grazie anche a questo progetto, trascorro le mie giornate come un uomo libero, almeno mentalmente, ed ho capito che esiste un’alternativa al nostro passato. Dobbiamo solo crederci e prenderci il tempo necessario per dare modo ai nostri sogni e ai nostri progetti di realizzarsi con un confronto veritiero in un andirivieni di memorie e aspettative.
C. D. B.