Vercelli e Saluzzo hanno i nuovi Garanti delle persone private della libertà. Le due città, entrambe sedi di carcere, erano in attesa della nomina delle nuove autorità di garanzia, al seguito del rinnovo amministrativo di primavera scorsa: l’11 novembre il Consiglio comunale di Vercelli ha nominato Manuela Leporati (funzionaria della Prefettura); il 27 novembre è stata la volta di Saluzzo, la cui assemblea comunale ha designato Paolo Allemano (medico, già sindaco e consigliere regionale). Fossano invece è ancora in attesa che sia attivata la procedura prevista con la pubblicazione di avviso pubblico per la presentazione delle candidature: il sindaco e il vicesindaco hanno assicurato l’avvio imminente della procedura. Verbania invece dovrebbe procedere con una conferma dell’attuale Garante in attesa di future decisioni.
Il Garante regionale Bruno Mellano annuncia con soddisfazione i nomi dei nuovi Garanti: “Sono nomine che vanno a ricostituire la rete regionale dei garanti costruita negli anni scorsi con non poca fatica e che ha reso il Piemonte l’unica regione ad avere un garante per ogni città sede di carcere. Un sincero ringraziamento va a chi, in queste città, ha svolto con passione il ruolo di garante comunale che, è bene ricordarlo, è su base volontaria: Roswitha Flaibani a Vercelli, Bruna Chiotti a Saluzzo e Rosanna Degiovanni a Fossano. Faccio ai due nuovi garanti i migliori auguri per il loro incarico assicurando loro la massima collaborazione nell’ambito del Coordinamento regionale dei Garanti comunali, attivo in Piemonte già da alcuni anni. Confido che - a breve – Fossano possa completare il quadro dell’eccellenza piemontese”.
Vale qui la pena di riassumere le tessere che compongono il mosaico piemontese: Alba (Alessandro Prandi), Alessandria (Marco Revelli), Asti (Paola Ferlauto), Biella (Sonia Caronni), Cuneo (Mario Tretola), Ivrea (Paola Perinetto), Novara (Don Dino Campiotti), Saluzzo (Paolo Allemano), Torino (Monica Cristina Gallo), Verbania (Silvia Magistrini) e Vercelli (Manuela Leporati).
I Garanti comunali, oltre alla quotidiana interlocuzione con l’istituto penitenziario della propria città, sono collegialmente impegnati in attività di sistema a valenza regionale, come ad esempio gli Sportelli Lavoro per i detenuti, i progetti finanziati dalla Cassa delle Ammende e i Tavoli Territoriali Carcere. Ultimamente si sono spesi in particolar modo per l’implementazione locale del Protocollo di prevenzione dei suicidi, in collaborazione con le Direzioni d’Istituto. Infine Mellano ha dichiarato: “A breve si dovrà mettere mano al protocollo sottoscritto nel 2016 fra i Garanti ed il Provveditorato dell’Amministrazione penitenziaria di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta: personalmente spero di poter essere protagonista di questa ulteriore pagina che si deve scrivere in una fase molto delicata della comunità penitenziaria, sia per il montante sovraffollamento sia per il perdurante problema di risorse umane e materiali che caratterizza in modo particolare gli istituti penitenziari del nord Italia e del Piemonte in specifico: mancano direttori, educatori, mediatori, interpreti, psicologi, comandanti e commissari della polizia penitenziaria e, ovviamente, in molte sedi anche gli agenti”.