L’iniziativa è stata possibile grazie al Fondo Alberto e Angelica Musy, dedicato al sostegno di iniziative solidaristiche nei settori sociale, assistenziale, culturale ed accademico, rivolgendo particolare attenzione alle persone che nel periodo detentivo hanno scelto di dedicarsi agli studi Universitari. L’azione specifica, un concerto benefico di Stefano Bollani presso il Teatro Regio di Torino, era indirizzata ad ottenere risorse per produrre borse lavoro che indirizzino gli studenti della sezione del Polo Universitario del carcere di Torino a realtà di tipo lavorativo, integrando così contemporaneamente con lo studio, una concretezza parallela lavorativa, sia all’interno che all’esterno dell’istituto penitenziario. Una volta ottenute per gli studenti eventuali misure alternative alla detenzione (art.21, semi-libertà, affidamento al lavoro presso i servizi sociali).
La giornata, è cominciata con l’arrivo dell’artista in sezione, che si è cimentato per mezzo di una tastiera adibita per l’occasione, in innumerevoli pezzi musicali di vario tipo, sia come genere che come periodo storico, davanti ad un pubblico composto dai detenuti e da rappresentanti della direzione e dell’area trattamentale del carcere, oltre ai referenti dell’Università. In “platea” anche persone legate al volontariato o ad associazioni varie. Le fasi musicali si sono alternate da interazioni tra il musicista e gli spettatori, approfondendo temi di tipo sociale e storico, legati al Fondo Alberto e Angelica Musy tra musica e società.
Tra il pubblico, in primis vi era la signora Angelica Musy, che madrina dell’evento ha presentato sin dall’inizio l’artista, sottolineando la massima disponibilità da parte di Bollani, nel presenziare all’evento, per poi raccontare di cosa si occupa la fondazione della quale lei stessa è sia fondatrice che presidente. In particolare si è soffermata, descrivendo con disarmante umiltà e semplicità, sui motivi del voler dedicarsi alla filantropia, specificando inoltre che l’incontro era stato pensato per dare la possibilità, ed aggiungo il piacere, ai detenuti che a differenza di altri, non potevano assistere al concerto che si sarebbe tenuto la sera stessa al “Teatro Reggio di Torino”.
Infatti, alle ore diciassette, sei detenuti del Polo Universitario, che avevano assistito allo spettacolo mattutino, attraverso un permesso premio, sono usciti dalle cinque fino all’una di notte, per recarsi al teatro, dove alle ventuno sarebbe cominciato il concerto.
La serata è stata entusiasmante già dai primi momenti, la manifestazione si è aperta con un discorso di ringraziamento di Angelica Musy che, descrivendo l’evento ha evidenziato ulteriormente lo scopo sociale della rappresentazione.
Il concerto come preannunciato inizialmente dallo stesso artista, è stato molto “dinamico”, intervallando momenti brillanti ed ironici a vere e proprie rappresentazioni musicali in chiave Jazz, “mescolando” così, con perfetto equilibrio, pezzi classici a musiche anche del mondo animato, facendoci scoprire, che con il giusto equilibrio e l’indiscutibile maestria di Bollani, anche due generi così diversi possono incontrarsi, creando un clima unico che ha coinvolto e stupito anche i profani, dimostrando la vera essenza del Jazz e del pianoforte.
C. D. B.