Lo spettacolo ispirato ai temi dell’affettività in carcere, nasce con l’intento di utilizzare il teatro come strumento per stimolare un dialogo tra i cittadini ed i detenuti sul valore degli affetti. Con la volontà di aprire uno spazio ed un tempo di riflessione sull’importanza, spesso trascurata, degli affetti nella società e durante la detenzione, offrendo nuovi punti di vista sul carcere. “Anche questa volta il dialogo teatrale non vuole offrire risposte ma proporre nuovi punti di osservazione sui reclusi e, più in generale, sulla funzione riabilitativa della pena, perché solo pensando i detenuti come uomini e donne - spiega Claudio Montagna - sarà possibile dopo il carcere accoglierli come cittadini”.
Per non restituire alla società “persone a metà”.
Messo in scena dallo stesso Claudio Montagna lo spettacolo ruota intorno al testo biblico del “Cantico dei Cantici”, coinvolgendo detenuti provenienti da diversi padiglioni e dalla sezione femminile del carcere di Torino. Costumi e oggetti di scena sono curati da un gruppo di detenuti frequentanti il Primo Liceo Artistico Torino – Sezione Carceraria.
“Cancelli aperti” il 9, 10, 11, 12, 15 e 16 maggio alle ore 21.00. La prenotazione è obbligatoria ed è possibile sino al 7 aprile:
Per saperne di più: www.teatrosocieta.it