È stato un racconto così appassionante e profondo quello di Tiziano Fratus, l’autore di diverse pubblicazioni editoriali tra cui “L’Italia è un bosco – Storie di grandi alberi con radici e qualche fronda”, che pareva di celebrare le meraviglie del pianeta naturale.
Arrivato in visita al Polo Universitario della Casa Circondariale di Torino il 23 novembre 2016, in occasione dell’allargamento della redazione di Letter@21 (progetto a cura di Eta Beta SCS), per raccontare la sua passione per la natura, ha spalancato le porte di una fiaba magica ricca di contemplazione e meditazione.
Un racconto che ha trovato nelle parole di Tiziano, la capacità di illustrare le ramificazioni variopinte del mondo degli alberi.
Zero immagini, un paio di libri e molti anni di esperienza, maturata sul campo, hanno trasformato un esperto narratore in abile pittore delle emozioni.
Non ha dovuto neppure “sporcare tutta la sua tavolozza” per illustrare ciò che rappresentano per lui i boschi. Gli stessi che in una frase definisce “La porta d’accesso a un vero e proprio tempio delle radici”. I colori dei suoi quadri sono stati caldi, luminosi, probabilmente come li aveva ammirati da bambino. E mentre il sole splendeva nella tela e illuminava i prati dei grandi parchi attraversati, c’è stato anche il tempo per scoprire che l’albero di sequoia più grande al mondo “si chiama” Generale Sherman in onore a William Tecumseh Sherman: il generale nordista della Guerra di secessione americana di fine Ottocento.
Che dire le origini del soprannome, suggerite dal naturalista James Wolverton, sono nobili... anche se, molto probabilmente, non piaceranno alla stragrande maggioranza di chi preferisce praticare la meditazione senza richiami bellici, immerso in vaste distese di coloratissimi fiori profumati e circondato da alberi ultrasecolari.
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