Indubbiamente il confronto di una giornata di lavoro all’interno del carcere, rispetto ad una giornata lavorativa esterna al contesto detentivo è qualcosa che sfugge al criterio di lavoro come produttività, come soddisfazione per il proprio operato.
Uno dei primi lavori che si svolgono quando entri in galera è il porta vitto, cioè l’addetto alla distribuzione dei pasti, una delle mie esperienze lavorative più memorabili all’interno del carcere.
Premetto che una simile considerazione si offre a svariate sfaccettature, date dalla moltitudine dei soggetti che dovrebbero essere presi in considerazione, vuoi per differenza culturale, vuoi per scelte e modelli di vita avuti.
Riceviamo e pubblichiamo una dichiarazione del Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale Bruno Mellano.
Il carcere è un luogo che da una parte vive di routine e dall’altra di cambiamenti improvvisi, non annunciati, portando chi lo vive ad un continuo sali e scendi psicologico ed emotivo.