In carcere tutto ciò che riguarda il “fuori” è reale e distante allo stesso tempo, situazioni politiche e sociali che non viviamo sulla nostra pelle, di cui non possiamo avere un’esperienza diretta, ripercuotono però i loro effetti sui nostri affetti, sulle nostre famiglie, sui nostri cari oltre le mura.
Sabato 3 Dicembre, Torino via Trivero 16: interviste, racconti, video, poesie, testi, testimonianze di docenti, volontarie/i e allievi/e sull’esperienza della scuola nella Casa Circondariale “Lorusso & Cutugno” di Torino.
È diventata realtà l’idea di “Liberiamo le note”. E come su uno spartito musicale T.P. (voce e volontaria), M.F. e R.P. (chitarra, batteria e persone ristrette) ora sono pronti a suonare e cantare per trasmettere emozioni ed abbattere muri.
Un’originale testimonianza per un’inusuale iniziativa presso il carcere “Lorusso e Cutugno” di Torino che prende il via dall’amore per la musica di un gruppo di ristretti.
Quando ero un “giovane ribelle”, avevo un modo tutto mio di vedere la vita. La strada intrapresa mi aveva temprato a suo uso e piacimento, già dall’infanzia ero uno di quelli più tenuti in considerazione, o forse sarebbe meglio dire più temuti!