Once upon a time… la # (galera) allora era dura, il tempo non passava mai, bisognava inventarsi qualcosa.
Anni fa prima della riforma del ‘75 dell’Ordinamento penitenziario, il carcere era un luogo dove molte, tante, troppe persone venivano letteralmente stipate in luoghi angusti, sporchi e maleodoranti…
Credo che in quest’ultimo decennio, forse anche più, si sia persa la volontà di leggere, o meglio, di entrare in una libreria ad acquistare un libro.
Inutile dire che chi fuma sa che si sta rovinando la salute e buttando il suo denaro. I fumatori non fumano perché a loro piace farlo o perché vogliono, ma semplicemente se ne autoconvincono e lo ripetono anche agli altri per non perdere la stima in se stessi. Fumano perché si sentono dipendenti dalla sigaretta, perché forse pensano che li rilassi, che dia loro sicurezza e coraggio e che la vita senza fumo sarebbe molto meno piacevole.
Nel corso di una carcerazione, l’amante della lettura (e della letteratura) arriva a condensare nella sua cella una vera e propria biblioteca minima di galera.