Quando su di un’autostrada, o una strada provinciale, gli automobilisti incrociano un furgone della polizia penitenziaria, probabilmente non sanno che in quel momento un detenuto è in fase di trasferimento da un carcere ad un altro, oppure semplicemente viene portato ad un’udienza in tribunale.
Premetto che una simile considerazione si offre a svariate sfaccettature, date dalla moltitudine dei soggetti che dovrebbero essere presi in considerazione, vuoi per differenza culturale, vuoi per scelte e modelli di vita avuti.
L’affettività in carcere è un mix di sentimenti e di emozioni negative, sensi di frustrazione, rabbia, tristezza e a volte solitudine, che si interfacciano con le emozioni positive
Domenica 13 febbraio alle ore 10.30 presso la Sala Conferenze - POLO DEL ‘900 in corso Valdocco, 4A a Torino un seminario per contribuire a sostenere il dibattito pubblico avviato dall’Associazione internazionale “Nessuno tocchi Caino – Spes contra Spem” sul tema: “Non un diritto penale migliore, ma qualcosa di meglio del diritto penale”.
I colloqui WhatsApp in carcere a Torino hanno subito una modifica, e al momento risultano sostituiti con un nuovo sistema.
Un interrogativo che può essere anche la sintesi di quanto emerso durante la videoconferenza di presentazione del V° Dossier delle criticità strutturali e logistiche delle carceri piemontesi. Vecchie e nuove problematiche di un sistema penitenziario, che l’emergenza Covid, ha reso ancora più pressanti e per cui i fondi europei potrebbero rappresentare l’occasione per una sua messa a norma.