Il carcere è un luogo in cui nessuno vuole “andarci”, di cui a nessuno o a pochi piace parlare. È scomodo un po’ a tutti, forse per superstizione, ma anche per “imbarazzo”, sembra quasi che parlandone, chi ascolta pensi che l’interlocutore ci sia stato e quindi sia oggetto di riprovazione o vergogna. Chi ci vive però deve necessariamente convivere con le mille contraddizioni del posto.
“Nel paese delle Meraviglie”, il nuovo numero di Letter@21 rende omaggio come di consueto al Salone del Libro, dove anche in questa XXXV edizione era presente in versione cartacea.
Chef Sopravvitto, (AA.VV), un libro che si propone l’obbiettivo di raccontare il carcere da un punto di vista inedito. Un libro nato all’interno della Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino, dove i quattro protagonisti attraverso le difficoltà di un luogo che non conoscono, e che a tratti forse neppure comprendono, riescono a creare legami.
Lo sport e l’attività sportiva sono da sempre una risorsa fondamentale per il detenuto recluso, una delle poche misure sane che possa contrapporre alla difficoltà della detenzione. Ma è proprio questa carenza di altre attività di sfogo che rende lo sport una necessità per molti, alle volte quasi al limite della dipendenza.
Dal 29 marzo accedere al Padiglione A dell’Istituto penitenziario torinese sarà un po’ meno “grigio”, come pregiudizi e luoghi comuni possono far credere sia l’ambiente di un carcere ai più.
È iniziato tutto ad ottobre 2022, quando la Fondazione del Circolo Lettori ha portato nella Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino il rapper Kento.