La privazione delle semplici cose in carcere è un tema molto vasto e difficile da affrontare. Bisogna immaginarsi che quando si entra in carcere è come se una persona si spogliasse del tutto per immergersi in un altro mondo fatto di contenimento e regole che a volte possono essere incompressibili al primo impatto, ma a volte risultano utili per prevenire situazioni che possono essere pericolose.
Riceviamo e pubblichiamo il Comunicato Stampa dell’Ufficio Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Piemonte, in merito alla conferma di Sonia Caronni a garante dei diritti delle persone private della libertà di Biella.
L’estate 2020 è passata, superata con fatica, vissuta provando a non pensare a tutto quello che in pochi mesi è accaduto. Sicuramente una speranza dimora in tutti i nostri cuori, il vivo desidero che il prossimo anno sarà diverso, magari migliore di quello trascorso.
Prima di entrare in carcere pensavo che all’interno non esistessero una biblioteca o una scuola, pensavo al “dentro” come a un mondo privo di cultura, ma non era così, anche in questo caso esiste la possibilità di scegliere come costruirsi il proprio futuro.
Riportiamo una serie di link relativi a interviste al Presidente del Collegio del Garante nazionale dei detenuti e delle persone private della libertà personale, Mauro Palma, precedenti e a seguito della Conferenza stampa dal titolo "La situazione delle persone private della libertà nel periodo post Covid" che si è tenuta a Roma giovedì 3 settembre 2020 alle ore 12:00.
Adesso tutto è diverso per noi che, detenuti in regioni diverse da quelle in cui vivono i propri cari, avevano il piacere di incontrarli solo in rare occasioni. Oggi la distanza non rappresenta più quell’insormontabile minaccia che non ti permetteva di avere rapporti visivi con la propria famiglia.