È facile pensare quanto dentro di me stavo bene, volevo urlare dalla gioia: è incredibile quanto dai valore a cose a cui prima di perderle non facevi neanche caso, o addirittura ti annoiavano, e ti lamentavi.
Il carcere è un luogo in cui nessuno vuole “andarci”, di cui a nessuno o a pochi piace parlare. È scomodo un po’ a tutti, forse per superstizione, ma anche per “imbarazzo”, sembra quasi che parlandone, chi ascolta pensi che l’interlocutore ci sia stato e quindi sia oggetto di riprovazione o vergogna. Chi ci vive però deve necessariamente convivere con le mille contraddizioni del posto.
“Nel paese delle Meraviglie”, il nuovo numero di Letter@21 rende omaggio come di consueto al Salone del Libro, dove anche in questa XXXV edizione era presente in versione cartacea.
Once upon a time… la # (galera) allora era dura, il tempo non passava mai, bisognava inventarsi qualcosa.